Mastoplastica Additiva Milano

La mastoplastica additiva o aumento del seno, è quel procedimento chirurgico, molto in voga a Milano e dintorni, che permette di aumentare il volume del seno tramite l’utilizzo di protesi mammarie.
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Alcuni casi di Mastoplastica Additiva Milano:

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Che cos’è la mastoplastica additiva a Milano?

La mastoplastica additiva o aumento del seno, è quel procedimento chirurgico, molto in voga a Milano e dintorni, che permette di aumentare il volume del seno tramite l’utilizzo di protesi mammarie.
Solitamente, ad essere interessate ad una mastoplastica additiva, sono quelle donne che si sentono insoddisfatte della dimensione del proprio seno che può essere troppo piccolo o svuotato (in particolare dopo la gravidanza o a perdite di peso importanti).
Si consiglia inoltre una mastoplastica additiva a quelle pazienti che hanno una asimmetria mammaria di volume, ossia che presentano una mammella con volume differente rispetto all’altra.
La mastoplastica additiva è quindi una procedura che può porre rimedio a differenti situazioni che rendono la donna meno sicura di sé stessa.
Grazie alla mastoplastica additiva, infatti, la paziente potrà avere un decolleté più pieno ed attraente.

 

Qual è la paziente ideale per l’aumento del seno con protesi?

La paziente ideale per essere sottoposta a mastoplastica additiva a Milano è una donna che ha un seno piccolo o svuotato e che desidera aumentare il volume del proprio seno tramite l’ausilio di una protesi mammaria.

Richieste molto frequenti sono ad esempio il desiderio di volere un seno più pieno e visibile, una scollatura più sexy, maggiore volume a livello del polo superiore o di dare forma ad un seno piatto che alla paziente può sembrare poco sviluppato rispetto ad altre parti del corpo.

Molte volte, donne piuttosto alte si rivolgono al chirurgo plastico perché non vedono armonia tra la loro regione pettorale e quella delle cosce o gambe.

In altri casi, la paziente considera l’intervento di mastoplastica additiva semplicemente come un miglioramento estetico che può aumentare la sua autostima.

Altre situazioni si configurano come risoluzione di problemi psicologici causati da vere e proprie malformazioni del seno come il seno tuberoso di grado severo o la sindrome di Poland.

In tutti questi casi la mastoplastica additiva permette di dare forma e volume al seno con un intervento piuttosto veloce e dal recupero rapido.

Mastoplastica additiva: l’intervento chirurgico per aumentare il seno a Milano

La mastoplastica additiva è una tecnica chirurgica che prevede l’inserimento di una protesi a base di silicone a livello della regione mammaria.

Questa protesi può essere posizionata sotto la ghiandola, sotto la fascia muscolare o sotto il muscolo stesso a seconda delle caratteristiche anatomiche della paziente e della quantità di tessuto presente a livello del seno.

Importante precisare che non esiste una tecnica di mastoplastica additiva adatta per ogni seno ma la tecnica utilizzata dipende dalla situazione mammaria della paziente, delle misure del torace, dall’elasticità dei tessuti, da eventuali asimmetrie tra i due seni, dal grado di ptosi e da tantissimi altri fattori che solo uno specialista chirurgo plastico ben formato in chirurgia estetica del seno può considerare e considerare prima di un intervento chirurgica.

Dove si inserisce la protesi al seno?

Esistono di base tre piani in cui può essere posizionata una protesi durante una mastoplastica additiva: sotto la ghiandola (sottoghiandolare), sotto la fascia muscolare (sottofasciale) e sotto il muscolo (dual plane e sottomuscolare).

Solitamente, nella maggior parte delle situazioni, la protesi può venire posizionata con una tecnica chiama dual plane o a doppio piano.

Questa tecnica permette di lasciare la parte inferiore della protesi sotto la ghiandola garantendo una buona proiezione nella parte inferiore (polo inferiore) e nella parte superiore sotto il muscolo permettendo una ottima protezione e naturalezza nel risultato a livello del polo inferiore.

È una tecnica piuttosto recente che permette di garantire un risultato molto naturale e garantisce una maggior durata della protesi in quanto meglio protetta dai traumi.

In pazienti con un seno già ben rappresentato ma che desiderano aumentare ancor di più il volume, una mastoplastica additiva sottoghiandolare può essere una ottima soluzione.

In questo caso, il recupero potrebbe essere leggermente più veloce in quanto il muscolo pettorale non è stato toccato durante la mastoplastica additiva.

Il posizionamento sotto la ghiandola solitamente da un risultato leggermente più innaturale in quanto la protesi risulta più superficiale e palpabile.

È estremamente raro inserire la protesi totalmente sotto il muscolo in quanto la protesi appare troppo alta nel polo superiore e poco rappresentata nel polo inferiore.

Un ulteriore posizionamento è invece rappresentato dal piano sottofasciale che può essere considerato un piano intermedio tra quello sottomuscolare totale e quello sotto la ghiandola.

In questo caso, la protesi risulta sotto la ghiandola e sotto una fascia molto sottile che solitamente ricopre il muscolo grande pettorale.

Il piano ideale, come detto, è proponibile alla paziente solo dopo una accurata visita dove si considereranno le varie caratteristiche anatomiche individuali.

Dove sarà l’incisione nella mastoplastica additiva?

L’incisione che occorre eseguire in una mastoplastica additiva è sicuramente una delle parti più importanti dell’intervento in quanto, se mal eseguita, potrebbe essere piuttosto visibile per molti anni.

È importante precisare che, qualsiasi cicatrice eseguita durante l’intervento di aumento del seno, se ben posizionata e suturata, è praticamente invisibile dopo qualche mese.

Il processo di maturazione della cicatrice necessita dai 12 ai 18 mesi, tempo necessario per avere una cicatrice stabile.

Le incisioni che si possono effettuare in una mastoplastica additiva sono tre: sottomammaria, periareolare e ascellare.

L’incisione sottomammaria è posizionata a livello del solco inframammario e può essere lunga dai 3 ai 5 cm nella maggior parte degli aumenti di seno con protesi. Naturalmente, maggiore è il volume della protesi maggiore sarà la lunghezza della cicatrice.

L’approccio a livello del solco sottomammario permette al chirurgo plastico di eseguire al meglio la tecnica dual plane e di avere chiara visione dell’anatomia della mammella ed in particolare del muscolo pettorale. Per questo motivo, l’incisione a livello del solco inframammario è probabilmente l’approccio maggiormente diffuso per l’inserimento di una protesi al seno.

La cicatrice, se ben posizionata e suturata, sarà praticamente invisibile dopo pochi mesi.

 La mastoplastica additiva periareolare presuppone una incisione che può essere eseguita nella parte superiore o inferiore della circonferenza dell’areola, ossia la parte di pelle pigmentata intorno al capezzolo.

Il vantaggio di questo approccio è che la cicatrice si posizione in una area piuttosto nascosta che solitamente guarisce molto bene. Inoltre, tramite questa incisione è possibile correggere leggere asimmetrie di posizione dell’areola e, in casi selezionati, trattare il seno tubero, ossia una malformazione in cui il seno appare di forma allungata e con una base stretta.

Il principale svantaggio di questo approccio sta nel fatto che non permette una piena visibilità dell’anatomia nella creazione della tasca muscolare che accoglie la protesi mammaria.

 Infine, anche se meno usata, esiste l’incisione a livello ascellare, che permette di nascondere la cicatrice a livello della regione dell’ascella ma in alcuni casi non permette di posizionare le protesi medialmente, lasciando le mammelle piuttosto divise e lontane tra loro.

In definitiva, la scelta di un’incisione piuttosto che di un’altra dipende dalla tecnica che il chirurgo plastico utilizzerà, dalla preferenza della paziente e del chirurgo stesso ed eventualmente dalla presenza di ulteriori cicatrici di interventi precedenti.

Durata, anestesia e degenza

L’intervento di mastoplastica additiva a Milano è un intervento piuttosto breve che può durare dai 30 ai 90 minuti a seconda dell’anatomia e della tecnica utilizzata.

In alcuni casi, l’intervento può durare di più se in abbinamento all’aumento di seno è necessaria anche una mastopessi (o lifting del seno). In questo caso, l’intervento viene però detto mastopessi con protesi e dura dalle 2 alle 3 ore.

In altri casi, il tempo di sala operatoria potrebbe aumentare in caso sia necessario implementare alla mastoplastica additiva anche la tecnica di lipofilling ossia il trasferimento di grasso da un’area del corpo ad una o più regioni specifiche della mammella. In questo caso, l’intervento può durare anche 2 ore.

 L’anestesia utilizzata nella mastoplastica additiva è solitamente quella generale.

Questo tipo di anestesia permette al chirurgo di operare con tranquillità, all’anestesista di monitorare minuziosamente ogni parametro della paziente ed alla paziente di non avvertire nessun dolore durante l’intervento. La procedura richiede solitamente solo il posizionamento di una maschera laringea e non di un tubo a livello della trachea, evitando il fastidio post-operatorio a livello della gola. 

In alcuni casi, dove si effettua una particolare tecnica di mastoplastica additiva a recupero rapido (fast track recovery breast augmentation), potrebbe essere necessario effettuare l’intervento in sedazione anestesiologica profonda. In questo caso, la paziente, potrà recuperare in tempi rapidi la coscienza dopo la procedura e cominciare gli esercizi con le braccia nell’immediato periodo post-operatorio.

 La degenza necessaria per un intervento di mastoplastica additiva è solitamente quella day surgery. In questo caso, la paziente potrà tornare accompagnata alla sua abitazione o ad un hotel a Milano 4-5 ore dopo l’intervento di mastoplastica. La paziente, nella stragrande maggioranza dei casi tornerà a casa senza drenaggi ma solo con una leggera medicazione ed un reggiseno post-operatorio.

Naturalmente, se la paziente lo richiede o se il chirurgo plastico ritiene che sia necessario, è possibile rimanere in clinica per una o più notti.

Dopo l’intervento di mastoplastica additiva: indicazioni e recupero

Contrariamente a quello che si può pensare la mastoplastica additiva non è un intervento dal recupero difficile e doloroso. Queste credenze sono derivate da tecniche non recenti dove il trauma dei tessuti mammari era piuttosto importante e causava un dolore post-operatorio piuttosto fastidioso per le prime 2-3 settimane.

Con le nuove tecniche di mastoplastica additiva, ogni passaggio dell’intervento chirurgico è eseguito per creare il minor trauma possibile. Questa filosofia permette alla paziente di recuperare più velocemente e di avere poco dolore nei primi giorni dopo l’intervento.

 

Cosa non si può fare dopo una mastoplastica additiva

Nonostante sia un intervento dal post-operatorio poco problematico, la mastoplastica additiva richiede alcune accortezze per garantire un risultato longevo e naturale e soprattutto per evitare complicanze a breve e lungo termine.

La paziente dovrà rimanere a riposo da attività pesanti per i primi 7-10 giorni ma durante questo primo periodo potrà gradualmente riprendere le abitudini normali di sempre.

Pesi superiori ai 15 kg potranno essere sollevati solo dopo 1 mese. Prima di questo periodo è infatti consigliabile sollevare massimo 4-5 kg in quanto il muscolo grande pettorale sotto il quale la protesi è stata posizionata si sta abituando alla presenza della protesi stessa.

L’allenamento della parte inferiore del corpo potrà riprendere dopo 3-4 settimane, mentre quello delle braccia dovrà attendere circa 3 mesi. Prima di questo periodo infatti, potrà essere avvertito un leggero fastidio fino a dolore quando la paziente esegue movimenti eccessivi con le braccia.

In generale, si richiederà alla paziente di indossare un reggiseno post operatorio per le prime 6-9 settimane a seconda della protesi che è stata scelta.

Il reggiseno permette di mantenere ferma la protesi ed evitare movimenti che potrebbero ampliare la tasca periprotesica portando la protesi a muoversi.

Inoltre, il reggiseno post-operatorio fornisce un iniziale sostegno nella parte inferiore del seno dando possibilità alla cicatrice di maturare e rinforzarsi.

In alcuni casi, una banda compressiva da posizionare nella regione superiore del seno potrà essere prescritta per le prime 3-4 settimane.

Questo presidio è utile ad evitare, nelle pazienti che possono presentare il rischio, la risalita della protesi verso l’alto.

Non è necessario con le nuove protesi microtesturizzate o nanotesturizzate eseguire massaggi della regione pettorale, anzi è solitamente sconsigliato. Utile invece per diminuire il liquido raccolto, effettuare dei massaggi leggeri a livello delle stazioni dei linfonodi ascellari.

Durante i primi tre mesi non si potrà dormire a pancia in giù per evitare che la protesi si giri.

Dopo il primo mese invece, sarà possibile cominciare a dormire di lato sul fianco.

 

Cosa si può fare dopo la mastoplastica additiva

Analizzando invece ciò che si può fare dopo una mastoplastica additiva è utile sottolineare che la vita di tutti i giorni non cambierà molto nell’immediato periodo post-operatorio. Si potranno eseguire moltissime delle cose abituati a fare semplicemente facendosi aiutare in alcuni casi.

Naturalmente, in questo primo periodo la paziente dovrà per prima rendersi conto di essere stata sottoposta ad una operazione chirurgica e di essere in piena fase di recupero.

La paziente sarà incoraggiata a camminare sin da subito, ad eseguire movimenti di scarico con le braccia e a lavarsi normalmente sotto la doccia dal giorno successivo.

Il bagno in vasca o in piscina sarà possibile dopo 1 mese dalla mastoplastica additiva. Prima di questo periodo la cicatrice potrebbe non essere perfettamente chiusa.

Una settimana dopo l’intervento sarà possibile depilarsi le ascelle nel caso in cui l’incisione sia stata posizionata a livello periareolare o del solco inframammario.

Solitamente, si potrà ritornare ad una normale quotidianità 10 giorni dall’intervento di mastoplastica additiva facendo attenzione ad evitare sforzi e movimenti rapidi e ampi con le braccia.

Si potrà prendere l’aereo per brevi tragitti già dopo 3 giorni dopo l’intervento, facendosi naturalmente aiutare con i bagagli.

Solitamente, si potrà rientrare al lavoro già dopo una settimana/10 giorni dall’intervento di mastoplastica additiva facendo attenzione ad evitare sforzi e movimenti rapidi e ampi con le braccia. In caso di lavori al computer o comunque in posizione seduta, il rientro lavorativo potrà essere ancora più rapido.

In caso di lavori pesanti dove dovranno essere spostati pesi superiori ai 5 kg, si dovrà richiedere l’astensione provvisoria da queste attività.

Si potrà prendere l’aereo per brevi tragitti già dopo 3 giorni dopo l’intervento, facendosi naturalmente aiutare con i bagagli.

Guidare per brevi tragitti e per percorsi non troppo impegnativi sarà consentito dopo circa 10 giorni.

Le vacanze saranno possibili dopo 3 settimane dopo essersi rifatta il seno, a patto naturalmente di seguire le indicazioni del chirurgo plastico che spiegherà come proteggersi dal sole, evitare i movimenti che potrebbero danneggiare il risultato e cercare di evitare che la cicatrice venga a contatto con sabbia o terra.

 

Evoluzione del risultato dopo l’aumento del seno

L’intervento di mastoplastica additiva comporta una evoluzione del risultato nel giro di 6-12 mesi.

Durante i primi 3-6 mesi è normale non raggiungere ancora un risultato definitivo. Può succedere, infatti, che un lato sia leggermente più gonfio dell’altro in quanto ancora in assestamento.

La paziente non dovrà assolutamente preoccuparsi se nei primi mesi vedrà il suo seno cambiare.

Nel primo mese, il seno apparirà gonfio soprattutto nella parte superiore.

La paziente potrà avvertire nei primi giorni una sensazione di aria sotto la pelle come se stesse premendo contro la neve. È completamente normale e la sensazione scomparirà in un paio di settimane.

La cicatrice potrà dare fastidio per il primo mese in quanto dei punti di sutura speciali sono stati posizionati per avere il miglior risultato estetico e per dare supporto alla protesi.

Anche le cicatrici delle incisioni infatti non appariranno mature fino ai 12-18 mesi dopo la mastoplastica additiva ma solitamente già dopo 3-4 settimane saranno poco visibili e nascoste.

Per la cura delle cicatrici la paziente dovrà seguire semplici indicazioni che il chirurgo plastico esperto in mastoplastica additiva le fornirà. Solitamente, per un mese verrà posizionato un cerotto di carta. Una volta che l’incisione è completamente chiusa una crema cicatrizzante a base di silicone verrà prescritta. In casi particolari inoltre, una lamina di silicone potrà essere prescritta fino al raggiungimento dei 6 mesi post-operatori.

Importante inoltre, evitare il contatto diretto con il sole a livello delle cicatrici per almeno 1 anno. Durante questo periodo la paziente potrà prendere il sole utilizzando una protezione solare 50+ lungo tutta la regione pettorale e proteggendo la cicatrice con un cerotto di carta.

La sensibilità del seno potrà essere minore per un tempo variabile da poche settimane a parecchi mesi. Ciò è normale e solitamente la sensibilità viene recuperata entro 2-3 mesi dall’intervento di mastoplastica additiva.

Solitamente i punti verranno rimossi a Milano dopo una settimana/10 giorni. I punti saranno interni ed invisibili e la rimozione degli stessi non verrà praticamente avvertita dalla paziente.

Prima dell’intervento di mastoplastica additiva Milano

L’intervento di mastoplastica additiva necessita di alcuni passi fondamentali prima di essere eseguito.

Il primo e probabilmente più importante è la visita con uno specialista in chirurgia plastica a Milano.

Durante questa prima visita, la paziente potrà chiedere al chirurgo plastico tutte le informazioni riguardo l’intervento, le protesi, il post operatorio ed il risultato che si aspetta.

Sempre durante questa occasione il chirurgo potrà valutare il singolo caso della paziente scegliendo insieme la protesi basandosi su costituzione fisica, misure, anatomia, qualità della pelle ed aspettativa di risultato.

Solitamente, si consiglia fortemente una protesi le quali dimensioni possano apparire naturali nel contesto della mammella della paziente. Una scelta sbagliata di una protesi causerà un brutto risultato o un risultato poco naturale.

La protesi mammaria potrà essere scelta in alcuni casi con l’aiuto di sizers esterni che permetteranno alla candidata di avere una sensazione migliore di quale sarà il volume in seguito alla mastoplastica additiva.

Al contrario, una protesi scelta basandosi sulle misure della paziente, garantirà un risultato armonico e naturale.

Una volta concordato con la paziente la protesi e risolti i dubbi sull’intervento si prescriveranno degli accertamenti da eseguire prima della procedura in laboratori di Milano o delle città vicine.

Questi esami sono necessari per avere la certezza che la paziente arrivi all’intervento di mastoplastica additiva nelle migliori condizioni possibile.

Verranno prescritti esami del sangue, elettrocardiogramma, radiografia del torace (se la paziente è fumatrice) ed ecografia mammaria bilaterale.

Eseguiti questi esami e, sicuri del fatto che le condizioni fisiche e cliniche della paziente siano idonee all’intervento, non resta che prepararsi agli ultimi giorni prima dell’intervento di mastoplastica additiva.

In questo periodo immediatamente prima dell’intervento a Milano, la paziente potrà organizzare il trasporto in clinica ed i giorni necessari per il recupero.

Prima dell’intervento sarà necessario comprare un apposito reggiseno post-operatorio, preferibilmente da allacciarsi sul davanti e che abbia una buona compressione sui tessuti mammari.

In alcuni casi, il chirurgo plastico di Milano consiglierà alla paziente di acquistare una banda compressiva da posizionare nella parte superiore del seno e che ha la funzione di evitare la risalita della protesi.

Nei giorni precedenti all’intervento la paziente dovrà inoltre procurarsi un pigiama aperto sul davanti ed in generale indumenti comodi da indossare durante il recupero.

È consigliabile, inoltre, radere la regione ascellare 1-2 giorni prima dell’intervento e giungere in sala operatoria senza trucco e creme per il corpo e non indossare elementi metallici come anelli e orecchini.

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Mastoplastica additiva: rischi e complicanze

La mastoplastica additiva è un intervento piuttosto scevro da complicanze sempre che sia effettuato da un chirurgo plastico specializzato in chirurgia estetica del seno.

Esistono molte offerte e sconti interessanti su internet ma prima di decidere di risparmiare qualche centinaio di euro è meglio soffermarsi sul fatto che il medico che effettuerà la mastoplastica additiva sia certificato e preparato per eseguire l’intervento e che non lo faccia solo perché attratto dal Dio denaro.

 

Come ogni intervento chirurgico, anche la mastoplastica additiva può avere dei rischi e delle complicanze anche se queste sono solitamente una percentuale molto bassa.

Solitamente, le complicanze annesse a mastoplastica additiva sono causate o da una scelta sbagliata della protesi (troppo grande o troppo piccola), o da una tecnica chirurgica troppo precipitosa (emostasi inefficace e confezionamento della tasca non preciso) oppure da scarsa attenzione da parte del paziente nel seguire le indicazioni date dal chirurgo plastico.

Le principali complicanze della mastoplastica additiva si possono suddividere in complicanze precoci o tardive.

Le complicanze precoci sono quelle che accadono durante il primo mese post-operatorio.

La complicanza principale, anche se rara è rappresentata dall’ematoma, ossia una raccolta di sangue cospicua a livello di una o entrambe le mammelle che ne deforma il profilo.

L’unica terapia dell’ematoma è quella dell’evacuazione in sala operatoria.

L’ematoma si può sviluppare in quei pazienti che presentano un numero di piastrine basse o che presentano un deficit della coagulazione.

L’infezione dopo mastoplastica additiva è rara anche se probabilmente rappresenta la complicanza più fastidiosa. Anche in questo caso, infatti, l’unica terapia in caso di infezione profonda è la rimozione della protesi mammaria, impostazione di una terapia antibiotica e nuovo inserimento della protesi ad infezione completamente risolta.

Pazienti più proni ad infezioni sono i pazienti diabetici, con malattie del collagene o del profilo immunologico. In pazienti sani l’infezione dopo mastoplastica additiva è rara se non rarissima e può essere contenuta il più delle volte con una terapia antibiotica mirata.

L’ultima complicanza precoce è rappresentata dal sieroma, ossia da una raccolta cospicua di liquido infiammatorio a livello di una o di entrambe le mammelle.

In alcuni casi, in assenza di infezione la terapia può essere conservativa e consiste nell’aspirazione del liquido in eccesso sotto guida di una ecografia.

In altri casi più gravi la rimozione della protesi rappresenta l’unica terapia consigliabile.

Il sieroma precoce rappresenta una complicanza rara se non rarissima ed è solitamente collegabile ad una tecnica chirurgica troppo traumatica (digitoclasia) o ad una malattia da depositi presente silentemente nella paziente.

Le complicanze tardive sono sicuramente quelle più frequenti ma che molte volte non vengono nemmeno notate dalle pazienti.

In questi casi, queste complicanze accadono alcune volte in seguito ad una scelta sbagliata del volume e della base della protesi o in caso di tessuti non ottimali da parte della paziente o di particolarità anatomiche presenti.

Le complicanze tardive più frequenti sono sicuramente quelle di malposizionamento della protesi ossia una posizione non ideale della protesi nel contesto del torace che fa apparire il risultato poco naturale o in alcuni casi sgradevole.

Tra queste complicanze troviamo la rotazione ossia quando la protesi gira intorno a sé stessa modificando il profilo della regione pettorale. La rotazione diventa evidente soprattutto in caso di utilizzo di protesi anatomiche.

Sempre all’interno della complicanza rotativa possiamo trovare il cosiddetto flipping della protesi ossia il capovolgimento completo dell’impianto.

Il bottoming out invece, è la discesa verso il basso della protesi che lascia la parte superiore dell’emitorace completamente vuota. In questo caso è il supporto a livello del solco inframammario a mancare e quindi la protesi si sposta verso il basso.

Un’ulteriore complicanza è il cosiddetto doppio profilo che avviene quando la parte inferiore della mammella non viene completamente liberata. Questa eventualità è più frequente soprattutto nelle situazioni di seno tuberoso.

Tutte queste complicanze possono essere risolte eseguendo un intervento di revisione di mastoplastica additiva in sala operatoria.

Infine, una delle complicanze più conosciuta è sicuramente la contrattura capsulare, ossia la formazione di una capsula dure e molte volte non deformabile intorno alla protesi.

Questa capsula sembra essere causata da un’infiammazione cronica dovuta ad una contaminazione batterica che avviene proprio nel momento dell’inserimento della protesi.

Per questo motivo, semplici accorgimenti dovrebbero essere seguiti dai chirurghi durante la mastoplastica additiva e soprattutto nel momento dell’inserimento della protesi.

Mantenendo una tecnica asettica senza che la protesi tocchi direttamente la pelle riduce la percentuale di contrattura capsulare a meno dell’1%.

In caso di contrattura capsulare di alto grado l’unico rimedio è chirurgico e consiste nella rimozione della protesi insieme alla capsula che la circonda ed all’inserimento di una nuova protesi.

 

Concludendo, la mastoplastica additiva, come tutti gli interventi chirurgici presenta delle complicanze che sono per fortuna rare o molto rare.

Scegliere un chirurgo plastico opportunamente formato in chirurgia estetica del seno rappresenta il miglior modo per ridurre queste complicanze.

Prezzo della mastoplastica additiva a Milano

Il prezzo della mastoplastica additiva a Milano può variare a seconda di differenti fattori che vengono considerati al momento di fare un preventivo dei costi.

Questi fattori sono rappresentati dal costo delle protesi, costo della clinica a Milano, parcella del chirurgo, tempo di sala operatoria, eventuali interventi o procedure ancillari combinate e non ultima la degenza.

Vediamo in dettaglio quali sono questi fattori che possono far variare il prezzo di una mastoplastica additiva a Milano.

Solitamente il costo delle protesi mammaria può variare dagli 800 ai 2000 euro.

Una protesi tonda è infatti solitamente più economica di una anatomica a meno che non sia la nuova protesi ergonomix di Motiva che costa circa quanto una protesi anatomica tradizionale.

Le nuove protesi B-lite di Polytech hanno dalla loro un peso minore fino al 30% ma hanno un costo che può essere doppio di una protesi tradizionale.

Non tutte le cliniche hanno lo stesso prezzo. Cliniche che offrono solo una degenza day surgery a Milano hanno solitamente un costo minori rispetto a case di cura che permettono alla paziente di fermarsi una notte dopo l’intervento di mastoplastica additiva. Naturalmente, la degenza day surgery avrà un costo minore rispetto al ricovero di una o due notti.

Inoltre, le cliniche delle grandi città come Milano potrebbero costare di più in quanto i costi di mantenimento ed organizzazione sono solitamente più alti.

Un altro fattore che può far variare il costo della mastoplastica additiva è sicuramente la parcella richiesta dal chirurgo. Questa è molto variabile a seconda dell’esperienza, della tecnica usata o semplicemente della volontà del professionista di far valere il suo lavoro.

La variabile più importante per quanto riguarda il prezzo della mastoplastica additiva è il tempo necessario per eseguire l’intervento. Un’ora di sala operatoria a Milano costerà la metà di 2 ore e nello stesso modo, se il chirurgo utilizza suture o presidi particolari (Keller Funnel) avrà dei costi superiori rispetto a tecniche meno avanzate.

Nello stesso modo, se è indicata un’altra procedura complementare alla mastoplastica additiva (ad esempio, lipofilling o mastopessi) questa avrà un costo da sommare a quello della singola mastoplastica additiva.

Esaminati questi fattori, si può dire che il costo di una mastoplastica additiva tradizionale a Milano varia tra i 5500 ed i 7500 euro includendo il costo della clinica a Milano e dintorni, delle protesi, del chirurgo, della degenza e dell’anestesista.

Sicuramente in internet e sui social network si possono trovare prezzi molto più bassi e condizioni economicamente più favorevoli delle cifre appena elencate. Offerte e sconti sono all’ordine del giorno. Ma è davvero il caso di rischiare la propria sicurezza e salute per risparmiare qualche centinaio di euro?

Come detto, esistono dei costi fissi nella mastoplastica additiva che sono rappresentati da protesi, clinica, anestesista e chirurgo plastico.

Le protesi hanno dei costi fissi che sono uguali per tutti i chirurghi plastici a Milano. Una protesi che costa meno è solitamente sinonimo di scarsa qualità e quindi di poca sicurezza una volta impiantata.

Le cliniche di Milano hanno dei costi fissi che aumentano con l’aumentare del tempo di sala operatoria o dipendendo dalla lunghezza della degenza. Un costo troppo basso della clinica potrebbe far pensare a scarsa sicurezza dei macchinari, personale poco qualificato e soprattutto poca pulizia nelle sale operatorie che potrebbero causare seri problemi e complicanze durante e dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

Infine, anestesista e chirurgo plastico sono 2 figure specialistiche che hanno avuto un percorso di formazione di minimo 11 anni nella loro professione oltre a vari anni di esperienza lavorando per quello che sono stati formati.

In particolare, parlando di chirurghi plastici è importante soffermarsi su alcune considerazioni.

In Italia e quindi anche a Milano, chiunque sia medico può eseguire atti chirurgici. Per esempio, un ginecologo di Milano potrebbe eseguire almeno secondo la legge italiana un trapianto di cuore o un medico legale potrebbe eseguire una cataratta in una clinica privata di Milano. Questo ha purtroppo portato a diverse figure mediche, specialistiche e non, ad avvicinarsi alla chirurgia estetica allettati da facili guadagni ma senza essersi prima preoccupati di avere una formazione di base in chirurgia plastica estetica.

Come detto, il chirurgo plastico è l’unico specialista che è stato formato per eseguire interventi di chirurgia estetica. Il chirurgo plastico, nei suoi anni di formazione e di pratica professionale è venuto in contatto continuo con situazioni, pazienti e complicanze che lo hanno formato per essere pronto ad affrontare la maggior parte degli interventi di chirurgia estetica con sicurezza e tranquillità essendo sicuro delle proprie capacità e della propria formazione.

Nessuna esperienza sul campo, nessun tirocinio, nessuna visita ad un reparto di chirurgia plastica per qualche mese può sostituire l’esperienza maturata in 5 anni di specializzazione e svariati anni di pratica.

Quando si considera il prezzo di una mastoplastica additiva a Milano è quindi consigliabile rivolgersi ad un chirurgo plastico esperto in chirurgia del seno.

Qualche centinaio di euro in più speso per una mastoplastica additiva eseguita con la migliore tecnica operatoria metterà al riparo la paziente nell’affrontare una spesa ben più cospicua per correggere una mastoplastica additiva che non è stata eseguita nel migliore dei modi da un medico che non ha la necessaria preparazione e formazione per garantire un risultato ottimale.

Rifarsi il seno: quale protesi scegliere?

La scelta della protesi rappresenta naturalmente un elemento chiave nella pianificazione di un intervento di mastoplastica additiva.

 Molte volte la paziente giunge alla visita a Milano con il chirurgo plastico con un’idea di misura, forma e proiezione della protesi in quanto persone di sua conoscenza, amiche o parenti sono state già sottoposte ad una mastoplastica additiva e hanno visto dei buoni risultati. 

Questo è sicuramente ottimo per avere una idea del risultato raggiungibile con una mastoplastica additiva ma non è detto che utilizzando la stessa protesi su una persona diversa si possa avere un risultato altrettanto buono. 

Infatti, la mastoplastica additiva migliore non è frutto di una protesi in particolare ma di una pianificazione e realizzazione attenta dell’intervento a seconda delle singole caratteristiche che sono uniche in ogni persona. 

La protesi verrà scelta insieme al chirurgo plastico esperto in mastoplastica additiva a seconda della larghezza del torace, della qualità dei tessuti, della posizione del capezzolo, della lassità cutanea, della forma della gabbia toracica, della presenza di eventuali asimmetrie e naturalmente a seconda delle preferenze della paziente. 

In generale le protesi al seno possono variare a seconda della superficie, della forma, della proiezione e del peso.  

Vediamo brevemente queste differenze di seguito. 

 

Forma della protesi: anatomica, rotonda o ergonomica  

La forma della protesi è probabilmente una delle scelte più importanti nella mastoplastica additiva. 

La protesi può essere di forma rotonda o anatomica. 

La protesi rotonda presenta un’altezza uguale alla sua larghezza. I principali vantaggi della protesi tonda sono il fatto che dona un polo superiore del seno più pieno garantendo una scollatura più voluminosa rispetto alla protesi anatomica. 

Un altro vantaggio è sicuramente dovuto al fatto che la protesi anche se ruota non provoca modificazioni nel profilo mammario in quanto la sua forma è appunto tonda. 

La protesi tonda, inoltre, ha solitamente un costo inferiore di poche centinaia di euro. 

I principali svantaggi della protesi tonda sono quelli dovuti ad un risultato che molte volte potrebbe apparire poco naturale o un poco esagerato. 

Inoltre, la protesi tonda potrebbe non essere ideale per risolvere in maniera naturale alcune situazioni particolari come leggera ptosi della ghiandola, distanza tra capezzolo e solco limitata e asimmetrie della parete toracica. 

La protesi anatomica è sicuramente la protesi che garantisce il risultato più naturale nella mastoplastica additiva. La proiezione di questa protesi è infatti maggiore nella parte inferiore e minore in quella superiore, ricreando in qualche modo una forma a goccia.

La protesi anatomica dovrebbe essere utilizzata come preferita in quelle condizioni appena elencate in cui la protesi tonda non garantirebbe un risultato naturale.

Pur garantendo un risultato più naturale ed elegante la protesi anatomica necessita di alcuni accorgimenti particolari.

Gli svantaggi principali sono legati al fatto che avendo un’altezza differente rispetto alla larghezza, questa protesi può raramente ruotare e modificare la sua forma a livello del torace.

Un buon chirurgo plastico esperto in mastoplastica additiva e chirurgia del seno saprà comunque adottare tutte le attenzioni del caso per portare questa evenienza ad una percentuale vicina al 2% dei casi. 

Inoltre, solitamente le protesi anatomiche costano 200-300 euro in più rispetto alle protesi tonde.

Detto questo, se si desidera un risultato naturale le protesi anatomiche potrebbero essere l’ideale per la tua mastoplastica. 

Recentemente, Motiva ha lanciato a Milano e in tutta Italia una protesi tonda che presenta, anche se in maniera minore alcune caratteristiche proprie della protesi anatomica.

Questa protesi è detta Ergonomix e quando la paziente è in posizione eretta permette di ricreare una forma più a goccia rispetto ad una protesi tonda.

 

Proiezione minima, moderata, full o extra full 

La proiezione di una protesi dipende più che altro da due fattori: preferenza della paziente ed elasticità dell’involucro cutaneo. 

Esistono il più delle volte 4 differenti proiezioni: minima, moderata, proiettata e super-proiettata. 

Il risultato man mano che si aumenta la proiezione sarà naturalmente meno naturale e più esagerato. 

A parità di base (larghezza) della protesi maggiore è la proiezione maggiore sarà il volume che ne risulterà.

Solitamente, la proiezione moderata è una buona proiezione per un risultato elegante e non troppo appariscente. 

Esistono però pazienti che richiedono al chirurgo plastico un aumento del seno importante per raggiungere una quinta misura o superiore. In questi casi, una proiezione full o extra full dovrebbe essere utilizzata per garantire questo risultato.

In alcuni casi di seno svuotato ma non molto ptosico, in particolare dopo la gravidanza o importante dimagramento, per evitare di eseguire ulteriori incisioni e convertire l’intervento in una mastopessi con protesi, potrebbe essere consigliata una protesi anatomica iper-proiettata che potrà mettere in tensione la pelle garantendo nello stesso tempo un risultato naturale. 

Questa è probabilmente una delle poche indicazioni “forzate” per la quale un chirurgo plastico esperto in mastoplastica dovrebbe consigliare una protesi iper-proiettata in una mastoplastica additiva con risultato naturale. 

In tutti gli altri casi è la paziente che esprimerà una preferenza sulla proiezione della protesi. 

Le proiezioni minima e moderata sono adatte per un seno naturale e poco esagerato, mentre quella full o super proiettata per una scollatura più sexy e piena. 

Un fattore che deve essere analizzato quando si sceglie una protesi troppo proiettata è che il recupero potrebbe essere più lento, il dolore potrebbe essere maggiore (ma pur sempre perfettamente controllabile con analgesici) e che il risultato definitivo potrebbe necessitare di qualche mese in più per essere raggiunto.

 

Superficie della protesi: micro, nanotesturizzata o liscia? 

Molto si è discusso recentemente riguardo il rivestimento della superficie di una protesi mammaria. Questo perché recentemente è stata scoperta una nuova forma di linfoma eccezionalmente trovata dopo l’aumento del seno con alcune protesi al seno.

Questa patologia è detta ALCL ed è caratterizzata nelle maggior parte dei casi da un linfoma localizzato a livello dei tessuti mammari. La diagnosi avviene solitamente dopo l’apparizione di una raccolta di liquido detta sieroma che può apparire da qualche mese a molti anni dopo l’intervento di mastoplastica additiva. 

La paziente dovrebbe comunque restare tranquilla perché questa patologia, secondo gli ultimi dati in Italia e quindi anche a Milano, ricorre 2,8 volte ogni 100.000 pazienti operate ed ha una prognosi assolutamente favorevole quando diagnosticata precocemente (la stragrande maggioranza delle volte).

Per fare un esempio pratico, la paziente avrebbe più possibilità di morire durante un attacco da parte di uno squalo che di sviluppare questa patologia. 

Il trattamento di questa malattia è facile e rapido e prevede la rimozione della protesi e della capsula intorno ad essa. 

Da precisare che questo linfoma è stato diagnosticato in particolare con protesi che ad oggi non vengono più utilizzate (protesi Allergan Style 410). 

Queste protesi sono macrotesturizzate e sembra che causassero continua infiammazione sui tessuti mammari facilitando la comparsa della sintomatologia. 

Le protesi utilizzate oggi sono completamente sicure e hanno una possibilità vicina allo 0 di causare ALCL.

Esistono basicamente 3 differenti superfici e testurizzazioni nella protesi mammaria: liscia, nanotesturizzata e microtesturizzata. Come detto la superficie macro-testurizzata è stata abbandonata negli anni scorsi. 

La superficie liscia e nano-testurizzata hanno dalla loro che sono praticamente scevri da complicanze da ALCL. Una superficie liscia però aderisce in maniera debolissima ai tessuti e quindi può presentare complicanze di posizione a medio o lungo termine in caso non si prendano le misure necessarie per fornire tutto il sostegno possibile alla protesi. 

La superficie micro-testurizzata, invece permette una buona interfaccia tra la protesi ed i tessuti intorno ad essa aiutando ad evitare eventuali spostamenti o rotazione della protesi. 

Solitamente, le protesi anatomiche sono micro-testurizzate. 

Nella scelta della testurizzazione di una protesi per una mastoplastica additiva, sia la paziente che il chirurgo, devono considerare che, sebbene la scelta di una superficie liscia ponga virtualmente in sicurezza la paziente da ALCL, in alcuni casi, potrebbe essere necessario in futuro eseguire un nuovo intervento chirurgico a Milano per correggere una eventuale complicanza (bottoming out, rotazione, doppio profilo). 

La protesi superleggera è qui a Milano: ecco la mastoplastica con B-lite 

Dopo la mastoplastica additiva, la paziente avvertirà un peso a livello del petto. Questo è assolutamente normale in quanto la protesi mammaria ha un peso dipendente dal suo rivestimento e dal suo contenuto che è formato da silicone.

Durante i mesi successivi la paziente imparerà a convivere con questo peso e anche i tessuti della regione mammaria si modificheranno accogliendo la protesi.

Una recente novità in Italia e a Milano è rappresentata dalle protesi leggere (Polytech B-lite).

Queste protesi presentano differenti testurizzazioni e possono essere acquistate sia con forma anatomica che con forma rotonda.

La caratteristica particolare ed innovativa di queste protesi è dovuta al gel B-lite contenuto nelle protesi che permette di ridurre il peso della stessa fino al 30% in meno rispetto ad una protesi classica dello stesso volume.

I principali vantaggi derivanti dal minor peso della protesi derivano naturalmente da un minor carico sul torace e sulle spalle e ad un recupero più rapido.

Questo tipo di protesi B-lite risulta molto utile nelle mastopessi con protesi in pazienti che hanno perso molto peso o hanno tessuti poco elastici. La leggerezza delle protesi B-lite permette di avere un peso minore sulla pelle e quindi permette un risultato più duraturo senza deformazione dei tessuti molli.

La protesi B-lite è fatta con materiali all’avanguardia che sono stati estensivamente testati.

Ha una garanzia a vita contro la rottura coprendo anche il costo per la protesi controlaterale. 

Il principale svantaggio di questa protesi è sicuramente il costo che è circa il doppio rispetto ad una protesi tradizionale.

Se si considera però il costo annuale della protesi suddividendolo per gli anni per cui si stima la durata di una protesi (10-15 anni) il costo annuale risulta irrisorio (50-70 euro in più all’anno rispetto ad una protesi tradizionale.

Polytech B-lite può rappresentare una buona opzione per quelle donne che vogliono ritornare presto all’attività lavorativa e che desiderano percepire il meno possibile il peso delle protesi sul petto.

Mastoplastica additiva: quale la marca di protesi migliore a Milano?

Molte pazienti arrivano dal chirurgo plastico con una marca di protesi in mente o perché è la protesi usata da qualcuno di conoscenza o perché ne hanno sentito parlare su internet o sui social network.

Attualmente in Italia le marche maggiormente utilizzate sono Mentor, Polytech e Motiva.

Tutte queste marche sono assolutamente di qualità e moltissime migliaia di protesi di queste marche vengono inserite nelle donne di tutto il mondo durante il loro intervento di mastoplastica additiva.

Tutte e tre queste marche sono altrettanto buone ma hanno caratteristiche differenti che possono essere adatte o meno al singolo caso in cui la mastoplastica additiva è indicata.

Le protesi Motiva ad esempio, a differenza delle altre marche, sono riempite al 100% della loro capienza di silicone. Questo solitamente provoca una maggiore pressione sui tessuti che con il passare del tempo cambiano e si rimodellano. Per questo motivo, la mastoplastica additiva con pretesi Motiva ha un periodo di assestamento dei risultati che arriva ad un anno e oltre. Questo tempo è necessario perché il gel contenuto nella protesi dia la forma definitiva alla nuova mammella.

Inoltre, altra caratteristica peculiare di Motiva è che produce solo protesi lisce o nanotesturizzate e nessuna di tipo microtesturizzata. Solitamente, inoltre, le protesi Motiva a parità di base hanno un volume superiore rispetto a quello delle case concorrenti e questo si traduce in un risultato leggermente più pieno e visibile.

Mentor è una delle marche storiche quando si parla di mastoplastica additiva. 

La caratteristica principale che le differenzia rispetto alle altre protesi è il gel contenuto nelle sue protesi che risulta più coesivo e quindi duro rispetto ai gel di Polytech e Motiva.

Questo si traduce in un vantaggio quando è necessaria l’espansione di tessuti tonici e poco deformabili e quando la distanza nel polo inferiore è limitata.
Recentemente inoltre, anche Mentor ha lanciato una protesi con caratteristiche simili a quelle di Motiva.

Polytech è una famosa marca tedesca conosciuta ai più perché tra le prime ad immettere sul mercato le protesi in poliuretano molto diffuse prima degli anni 2000.

Attualmente ha il pregio di annoverare nel suo catalogo di protesi ben 4 differenti superfici e diverse proiezioni. Questo permette al chirurgo plastico di avere opzioni praticamente infinite per scegliere la protesi giusta per la mastoplastica additiva della paziente.

È inoltre l’unica marca a mettere a disposizione le protesi leggere B-lite in diverse superfici.

Benché le diverse marche di protesi presentino caratteristiche piuttosto differenti tra loro non esiste una marca migliore di un’altra.

Può esistere una protesi di una certa marca che può essere migliore per la singola mastoplastica additiva che il chirurgo plastico andrà ad eseguire. 

Per questo motivo, è fondamentale scegliere il miglior chirurgo plastico in mastoplastica additiva per avere la migliore protesi per il caso specifico della paziente.

 

 

 

 

 

 

 


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Mastoplastica additiva Milano: le domande più richieste

Si può combinare la mastoplastica additiva al lipofilling?

Certamente, una delle ultime tendenze chirurgiche in mastoplastica additiva è combinare l’inserimento delle protesi al seno con il trasferimento del grasso proprio (lipofilling).

Il tessuto adiposo può essere prelevato da regioni del corpo (cosce, addome, fianchi) dove il grasso è maggiormente presente.

Questo materiale del nostro corpo può essere in seguito usato per mascherare piccole asimmetrie tra un seno e l’altro o per riempire una regione particolare del seno, ad esempio il polo superiore o la regione tra le due mammelle, garantendo un risultato naturale ed un seno più pieno anche a livello della scollatura.

La mastoplastica additiva con lipofilling ha solitamente bisogno di circa 3 mesi per raggiungere un risultato stabile. Durante questi primi mesi, i seni potrebbero apparire piuttosto gonfi e per le prime settimane anche tumefatti.

La consistenza del tessuto adiposo è molto naturale e migliora la sensazione al tatto della protesi.

Il lipofilling rappresenta quindi un’ottima aggiunta alla mastoplastica additiva per chi desidera un seno naturale, con mammelle meno separate tra loro e con una consistenza più morbida.

Quanto durano le protesi mammarie? Dopo quanto tempo dovrò cambiarle?

Non esiste una data di scadenza per le protesi mammarie. Solitamente, si dichiara che dopo 10-15 anni le protesi dovranno probabilmente essere sostituite.

Non è raro però che le protesi possano essere perfettamente integre anche dopo 20-25 anni e non ci sia la necessità di cambiarle.

Differente è il discorso riguardante la durata del risultato di una mastoplastica additiva.

In questo caso, la variabile più importante è sicuramente la qualità e l’elasticità dei tessuti al momento dell’esecuzione dell’intervento di aumento del seno.

Tessuti mammari elastici e compatti manterranno un risultato ottimale per molto tempo senza necessità di revisione della mastoplastica additiva.

Al contrario, pazienti con cute poco elastica, in eccesso e derma sottile, avranno probabilmente con gli anni necessità di eseguire un intervento di revisione (mastopessi o lifting seno).

Non esiste quindi una durata standard delle protesi mammarie, esiste quanto più una durata variabile del risultato di mastoplastica additiva dopo la quale è consigliabile sostituire le protesi per continuare ad avere un seno giovane e bello.

Un colpo forte potrebbe danneggiare o rompere una protesi?

Le protesi mammarie sono presidi medici immessi sul mercato dopo centinaia di migliaia di test e prove meccaniche.

La protesi è pensata per resistere a traumi molto forti e a condizioni molto dure.

È estremamente raro che una protesi possa rompersi completamente dopo un trauma anche se violento.

Chiaramente, la protesi si romperà se il trauma avviene con un oggetto appuntito o tagliente e la paziente riporti una ferita in regione pettorale.

L’involucro delle moderne protesi è formato da diversi strati di silicone. All’interno di questo involucro è invece contenuto silicone liquido che dona la forma e la consistenza della protesi.

Una protesi dovrebbe essere sostituita con una certa urgenza se c’è fuoriuscita di silicone da essa.

Prima di essere considerata rotta, la protesi deve avere una soluzione di continuità di tutti gli strati che la rivestono.

Un trauma violento potrebbe danneggiare uno o più di questi strati ma difficilmente potrà causare fuoriuscita di silicone.

Per diagnosticare una rottura è comunque necessaria una risonanza magnetica che chiarirà lo stato della protesi e la necessità eventuale di eseguire nuovamente l’intervento di mastoplastica additiva.

Dopo la mastoplastica additiva è possibile allattare?

Certamente ma con delle condizioni! La mastoplastica additiva, soprattutto se eseguita con l’incisione al solco mammario, non da nessun problema per quanto riguarda l’allattamento al seno.

Bisogna però considerare che non tutte le donne sono in grado di allattare con successo il proprio bambino in quanto la produzione di latte potrebbe essere insufficiente o può essere presente un ostacolo nelle strutture che veicolano il latte (dotti galattofori).

La mastoplastica additiva per via inframammaria o ascellare non prevede la dissezione a livello di queste strutture e quindi non peggiorerà la capacità di allattare.

L’incisione a livello dell’areola è posizionata in prossimità ma anch’essa non tocca le strutture responsabili per il trasporto del latte al capezzolo.

Sono però da considerare alcuni fattori che potrebbero peggiorare la capacità di allattare in seguito ad un intervento di mastoplastica additiva.

Una cicatrizzazione importante o un’infezione di ferita a livello della cicatrice può portare ad un aumento della fibrosi dei tessuti con una compressione dei dotti galattofori che può causare una minore veicolazione del latte verso l’esterno.

Nonostante questo, la stragrande maggioranza delle donne operate di mastoplastica additiva, qualunque sia l’incisione scelta dal chirurgo plastico, potrà allattare senza problemi.

Potrò fare la mammografia e l’ecografia dopo la mastoplastica additiva?

Certamente, sia mammografia che ecografia potranno essere svolte senza problemi.

Il radiologo saprà ben differenziare i tessuti mammari dalla protesi.

La paziente, prima di eseguire la mammografia, dovrà comunque dire di aver fatto una mastoplastica additiva in modo che il radiologo possa posizionare il seno della paziente facendo attenzione a non comprimerlo eccessivamente durante l’esame.

Le protesi mammarie causano il cancro?

No, le protesi mammarie non sono causa di cancro, se per cancro si intende carcinoma mammario.

Non esistono infatti casi riportati di carcinoma insorto con relazione all’inserimento di una protesi mammaria dopo mastoplastica additiva.

Esistono rarissimi casi (2.8 casi ogni 100000 persone in Italia) di linfoma anaplastico (ALCL) che sembra essere collegato alla presenza di particolari protesi mammarie a superficie molto rugosa (Allergan Style 410).

In questi casi, la paziente che sviluppa ALCL dovrà rimuovere la protesi inserita e la capsula formata intorno ad essa. Sono comunque pochissimi i casi registrati in Italia e la stragrande maggioranza di questi ha risolto facilmente la patologia rimuovendo la protesi e posizionandone successivamente un’altra.

Esistono controindicazioni all’intervento di mastoplastica additiva?

Solitamente ogni intervento chirurgico con finalità estetiche dovrebbe essere eseguito in individui in perfetto stato fisico senza nessuna patologia importante.

Per questo motivo le controindicazioni maggiori sono dovute a patologie cardiologiche che potrebbero scompensare la situazione del paziente, malattie della coagulazione che sono a grande rischio di sanguinamento intra e post-operatorio, malattie psichiatriche, malattie immunologiche che potrebbero peggiorare a causa della presenza della protesi mammaria.

Controindicazioni minori sono rappresentate anche da obesità, diabete, ipertiroidismo o ipercortisolismo, condizioni che causerebbero un ritardato recupero nella cicatrizzazione dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

Anche il fumo o il pesante abuso di alcool rappresentano controindicazioni importanti.

Il fumo infatti porta all’occlusione dei piccoli vasi sanguigni responsabili del nutrimento dei tessuti operati. L’alcool invece causa una potente vasodilatazione che può causare anche sanguinamenti importanti.

Che farmaci dovrò assumere dopo l’intervento?

Solitamente, dopo l’intervento di mastoplastica additiva, verranno prescritti farmaci analgesici, anti-infiammatori e una terapia antibiotica.

In alcuni casi, in soggetti con rischio trombotico aumentato una terapia con eparina a basso peso molecolare verrà prescritta alla paziente.

La terapia consigliata dal chirurgo plastico dovrà essere seguita per 7-10 giorni, il tempo di risolvere i fastidi e la maggior parte del gonfiore che possono comparire nei primi giorni dopo l’aumento del seno.

Posso eseguire una mastoplastica insieme ad una addominoplastica o liposuzione?

Certamente, sempre considerando le condizioni di base della paziente ed il totale del tempo operatorio necessario per eseguire la combinazione degli interventi.

I trattamenti che vengono maggiormente richiesti sono rappresentati da mastoplastica additiva ed addominoplastica (mommy makeover) o da mastoplastica additiva e liposuzione.

Se la paziente sta bene ed il tempo operatorio per eseguire i due interventi non si prolunga oltre le 5-6 ore, non esistono controindicazioni all’intervento combinato.

La mastoplastica additiva è dolorosa?

In generale no la mastoplastica additiva non è un intervento molto doloroso. Possono esserci dei fastidi, dolori e senso di oppressione nei primi giorni post-operatori ma solitamente sono perfettamente controllabili con la terapia analgesica prescritta dal chirurgo plastico.

Fastidi a livello della cicatrice potrebbero essere presenti anche dopo mesi dall’intervento in quanto la cicatrice è ancora in fase di maturazione.

Quanto durerà il gonfiore dopo la mastoplastica additiva?

Solitamente, la maggior parte dell’edema ed il gonfiore dovuto a mastoplastica additiva dura dalle 3 alle 6 settimane.

In caso di combinazione tra mastoplastica additiva e lipofilling il gonfiore potrebbe durare anche fino ai 3 mesi, tempo necessario perché il tessuto adiposo si incorpori e sopravviva all’interno dei tessuti mammari.

Quanto tempo dopo la gravidanza posso fare una mastoplastica additiva?

Sono consigliati almeno 3 mesi dopo aver terminato l’allattamento prima di sottoporsi a mastoplastica additiva.

Se la paziente non ha mai allattato, 6 mesi dalla data del parto possono essere sufficienti per cominciare a preparare l’intervento di aumento del seno.

Questo periodo è necessario per dare modo ai tessuti mammari di avere un volume stabile dopo la gravidanza. In molti casi infatti, dopo una o più gravidanze la pelle del seno tende a rilasciarsi ed essere meno elastica.

In questo caso il chirurgo plastico esperto in chirurgia estetica del seno dovrà saper indicare se la sola mastoplastica additiva possa essere indicata a correggere questa scarsa qualità cutanea o se un lifting del seno (mastopessi) è più indicato.

Posso dormire a pancia in giù dopo aver fatto una mastoplastica additiva?

Si consiglia di dormire a pancia in giù per 3 mesi circa dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

La paziente potrà comunque cominciare a dormire sul fianco già dopo 3-4 settimane.

Si consiglia per le prime due settimane di dormire con almeno 2 cuscini sopra la testa e altri 2 ai lati in modo da evitare il più possibile di premere involontariamente verso l’interno o l’esterno la protesi e rischiare complicanze di posizionamento o rotazione.

Devo prendere degli antibiotici dopo mastoplastica additiva?

Dopo mastoplastica additiva potrebbero essere prescritti degli antibiotici per qualche giorno.

È inoltre importante assumere una antibioticoterapia preventiva quando la paziente ha in programma interventi odontoiatrici abbastanza importanti che potrebbero mettere in circolo nel sangue batteri e causare un’infezione a livello della regione mammaria.

Qual è la garanzia di una protesi al seno?

In generale, tutte le marche di protesi più famose ed utilizzate forniscono una garanzia che protegge la paziente da difetti di fabbricazione.

Solitamente, la garanzia copre per almeno 10 anni la rottura protesica e la contrattura capsulare.

Alcuni brand, addirittura, offrono di sostenere i costi dell’intervento anche per la sostituzione o revisione della protesi controlaterale anche se questa non ha alcun problema.

Per accedere alla garanzia, la paziente dovrà registrare le sue protesi su un link internet fornito dal produttore e consegnato dal chirurgo plastico alla dimissione dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

È possibile aumentare il seno dopo i 50 anni?

Certamente, l’età, se la paziente è in buona salute non rappresenta un problema per l’esecuzione di una mastoplastica additiva.

Anche dopo i 50-60 anni la paziente potrà essere sottoposta all’intervento per ottenere un seno più grande e sodo.

Naturalmente, in caso i tessuti con il passare degli anni non siano sufficientemente elastici, potrebbe essere necessario combinare la mastoplastica additiva ad un intervento di lifting del seno detto mastopessi.

Si può aumentare il seno avendo un risultato naturale?

Certo, una mastoplastica con risultato naturale è tra le tendenze più in voga in questo momento.

Un risultato naturale può essere raggiunto utilizzando una protesi anatomica o una protesi rotonda con una proiezione minima o moderata.

Anche il lipofilling, abbinato alla mastoplastica additiva può essere d’aiuto nel rendere il risultato più naturale ed elegante.

Avrò di nuovo sensibilità al capezzolo dopo una mastoplastica additiva?

Può succedere che dopo una mastoplastica additiva per un periodo fino a 6 mesi ci possa essere una scarsa sensibilità a livello della mammella ed in alcuni casi del capezzolo.

Questo è assolutamente normale e nella maggioranza dei casi la situazione si risolve con il tempo.

La paziente dovrà attendere qualche tempo e solitamente proprio la regione del complesso areola capezzolo è l’ultima a recuperare la sensibilità.

Può una mastoplastica additiva correggere una asimmetria mammaria?

In alcuni casi in cui esista una differenza di volume tra una mammella ed un’altra l’intervento di mastoplastica additiva potrebbe essere utile per mitigare questa differenza di volume e rendere le mammelle più simili.

Quello che non è in grado di correggere sono le asimmetrie di posizione, ossia quando un seno è posizionato più in alto dell’altro. In questo caso dovrà essere abbinato all’intervento di mastoplastica anche quello di mastopessi.

Quanto è lunga la cicatrice in una mastoplastica additiva?

Quando si parla di mastoplastica additiva la cicatrice rappresenta sicuramente una delle preoccupazioni maggiori per le pazienti intenzionate a sottoporsi all’intervento.

La lunghezza della cicatrice dipende soprattutto dal volume della protesi.

Una protesi di 300cc potrà essere inserita da una incisione di circa 4-4,5 cm.

In alcuni casi, l’utilizzo dell’introduttore Keller Funnel permette di ridurre ancor di più la lunghezza della cicatrice.

La paziente dovrebbe comunque non preoccuparsi troppo della cicatrice in quanto un buon chirurgo plastico esperto in mastoplastica additiva saprà posizionare la cicatrice in modo che risulti ben nascosta nelle pieghe naturali del corpo.

Quando potrò tornare a lavorare dopo l’intervento di aumento del seno?

L’assenza dal lavoro è uno dei fattori considerati più importanti dalla paziente quando pensa di effettuare una mastoplastica additiva.

Solitamente, 7-10 giorni sono sufficienti per fare ritorno sul posto di lavoro se si tratta di un lavoro sedentario come quello al computer.

Naturalmente, durante i primi mesi, la paziente dovrà evitare sforzi importanti con le braccia e fare attenzione di evitare colpi alla regione pettorale.

È necessario quindi, in caso di lavori che prevedano l’utilizzo frequente delle braccia, concordare un periodo di esenzione da questi compiti.

Quando potrò ricominciare a fare sport dopo essermi rifatta il seno?

L’attività fisica dovrebbe essere totalmente evitata per il primo mese.

La corsa leggera sarà possibile dopo 30 giorni così come gli altri esercizi di gambe e cosce.

È fondamentale indossare un reggiseno compressivo che dia sostegno al seno fino al sesto mese dopo mastoplastica additiva.

Dal terzo mese in poi, invece, non ci saranno più proibizioni sulla ripresa dell’attività fisica.

Cosa fare se una protesi al seno si rompe?

Quando si parla di rottura di protesi mammaria bisogna distinguere una rottura intraprotesica ed una rottura extraprotesica.

La rottura intraprotesica si riferisce alla soluzione di continuo di uno o più strati dell’involucro della protesi senza fuoriuscita del silicone contenuto in esso.

La rottura extraprotesica prevede invece il danneggiamento di tutti gli strati che compongono l’involucro della protesi mammaria con possibile fuoriuscita di silicone.

Queste due evenienze prevedono differenti trattamenti:

  • In caso di rottura intraprotesica si può attendere e ripetere periodicamente un’ecografia o ancor meglio una risonanza magnetica che terrà sotto controllo l’entità della rottura dell’involucro protesico,
  • Per quanto riguarda la rottura extraprotesica, sarà necessario procedere a rimuovere la protesi ed il silicone disperso e sostituire la protesi con una nuova durante lo stesso intervento chirurgico o più raramente in due tempi.
Cosa fare se una protesi mammaria gira?

La rotazione è una complicanza abbastanza frequente nella protesi anatomica che si stima in circa il 2-8% dei casi di mastoplastica additiva con protesi anatomiche.

Molte volte, la protesi si gira in maniera praticamente impercettibile ed è difficilmente notato dalla paziente.

Altre volte, la rotazione è più importante e può causare deformazioni del profilo mammario anche importanti.

L’unico trattamento della rotazione mammaria è la terapia chirurgica.

La correzione prevede la rimozione della protesi, cambiamento di piano (se protesi inserita sopra il muscolo), rimozione della capsula e sostituzione con una protesi tonda o con rivestimento di poliuretano.

Come si tratta la contrattura capsulare dopo mastoplastica additiva?

La contrattura capsulare è sicuramente la complicanza a lungo termine più frequente nella mastoplastica additiva. Essa prevede una formazione esagerata di un tessuto fibroso ed inestensibile che schiaccia la protesi e deforma anche in maniera importante la regione mammaria che appare dura al tatto.

Non esistono terapie mediche per la contrattura capsulare anche se inibitori dei leucotrieni si sono rivelati utili nel trattamento delle contratture capsulari lievi e negli stadi iniziali.

Per stadi più avanzati e gravi l’unica terapia è quella chirurgica.

La revisione della mastoplastica additiva in questo caso prevede la sostituzione della protesi, rimozione completa della capsula periprotesica ed inserimento di una nuova protesi.

Anche se raramente, la paziente dovrà considerare che la contrattura capsulare potrebbe riapparire a qualche anno dall’intervento. In questo caso una protesi a base di poliuretano potrebbe essere indicata.

Quanto dura l’intervento di mastoplastica additiva?

L’intervento di mastoplastica additiva dura solitamente dai 30 ai 90 minuti.

Detto questo l’importanza della lunghezza dell’intervento è di importanza secondaria per il paziente in quanto molte volte un intervento che dura una decina di minuti in più permette di soffermarsi su importanti dettagli che potrebbero essere importanti per il risultato finale.

In generale, il tempo necessario per completare la mastoplastica additiva è composto dall’incisione, dissezione sopramuscolare, preparazione della tasca mammaria, emostasi, inserimento delle protesi e sutura.

Passaggi chirurgici ulteriori come l’inserimento di protesi di prova, posizionamento di drenaggi, abbinamento della tecnica di lipofilling possono portare ad un allungamento del tempo necessario per concludere l’intervento.

Quando verranno rimossi i punti dopo l’intervento di mastoplastica additiva?

Solitamente, i punti utilizzati nella mastoplastica additiva sono punti riassorbibili ed interni. I punti saranno quindi composti da 2 codine che saranno visibili ai limiti della cicatrice.

Queste due estremità verranno tagliate o tirate fino ad essere rimosse.

Solitamente, i punti verranno rimossi dopo 7-10 giorni dall’intervento.

Avrò dei drenaggi dopo la mia mastoplastica additiva?

Nella grande maggior parte dei casi il drenaggio non sarà presente dopo la mastoplastica additiva.

Questo perché grazie all’emostasi prospettica eseguita durante l’intervento i vasi che potrebbero sanguinare vengono coagulati previamente.

Il chirurgo plastico, una volta visto l’andamento dell’intervento e soprattutto il sanguinamento intra-operatorio, deciderà se è necessario posizionare o meno il drenaggio.

Le cicatrici della mastoplastica additiva sono visibili?

Ogni cicatrice è visibile e questo non è differente nemmeno nella mastoplastica additiva.

Esistono però diversi modi per evitare che questa incisione sia molto visibile.

In particolare, eseguendo una mastoplastica additiva da un’incisione a livello del solco mammario è possibile posizionare la cicatrice esattamente dove sarà il nuovo limite inferiore della mammella.

Questo permette alla cicatrice di essere posizionate nella regione meno visibile della mammella a livello di una piega presente naturalmente nel corpo.

Inoltre, grazie alla no touch technique con Keller Funnel è possibile ridurre la lunghezza dell’incisione per l’inserimento della protesi rendendo così la cicatrice più corta e meno visibile.

Il risultato della mastoplastica additiva è definitivo?

Certamente, il risultato ottenuto dopo mastoplastica additiva è definitivo e si mantiene per diversi anni.

Naturalmente, con il passare degli anni la forza di gravità agisce sui tessuti mammari rendendoli meno elastici e meno sodi.

Per questo motivo, potrebbe essere necessario una revisione del risultato dopo 10-15 anni considerando che i tessuti del seno potrebbero rilasciarsi.

Per quanto tempo dovrò portare il reggiseno post operatorio dopo mastoplastica additiva?

Dopo aver effettuato una mastoplastica additiva indossare un reggiseno post operatorio sarà uno dei passi fondamentali per il recupero.

Solitamente, infatti, verrà prescritto un reggiseno compressivo post-chirurgico da indossare 6 settimane giorno e notte.

Dopo questo periodo, durante il giorno potrà essere indossato un reggiseno sportivo con una fascia abbastanza robusta a livello inferiore.

Dopo i 3 mesi dall’intervento di mastoplastica additiva, si potrà indossare nuovamente un reggiseno con i ferretti.

Nei primi mesi il reggiseno avrà il compito di mantenere in posizione le protesi evitando che le tasche dove la protesi è accolta diventi più grande e la protesi si giri.

Il reggiseno ha inoltre una funzione fondamentale nel sostenere il seno in quelle situazioni nelle quali potrebbe muoversi esageratamente (corsa veloce o esercizio di bouncing).

Il reggiseno ideale da comprare in previsione di una mastoplastica additiva prevede una buona compressione, una banda inferiore robusta per sostenere il solco mammario ed è idealmente apribile anteriormente per facilitare i movimenti della paziente soprattutto nei primi giorni dopo l’operazione.

La mastoplastica additiva a Milano può essere convenzionata con SSN?

Essendo un intervento a finalità estetiche la mastoplastica additiva non è eseguibile con il servizio sanitario nazionale.

Esistono casi particolare e molto rari (seno tuberoso e sindrome di Poland) che potrebbero essere presi in considerazione per l’intervento in SSN.

Quando si hanno i risultati definitivi dopo mastoplastica additiva?

Il risultato finale dopo mastoplastica additiva si vedrà dopo 6-12 mesi.

Questo è il tempo necessario per il riassorbimento dell’edema in eccesso, la maturazione della cicatrice e per far sì che l’interazione tra protesi e tessuti mammari si completi e dia forma al nuovo seno.

Un risultato piuttosto stabile sarà però visibile già dopo 1-3 mesi. In questo periodo la maggior parte del gonfiore sarà riassorbito e la protesi raggiungerà una posizione quasi definitiva.

In caso di combinazione tra mastoplastica additiva e lipofilling il risultato stabile potrebbe essere raggiunto dopo 3 mesi dall’intervento in quanto il grasso innestato potrebbe riassorbirsi e l’edema potrebbe permanere per un tempo maggiore.

Come evitare che i seni dopo mastoplastica additiva siano troppo distanti tra loro?

L’eccessiva distanza tra le protesi dopo mastoplastica additiva può avere molteplici cause.

In primo luogo, la scelta della protesi è importante per evitare che le mammelle risultino troppo separate tra loro. La scelta di una protesi troppo grande, al contrario di quello che si pensa, può portare ad una lateralizzazione in quanto la tasca verrà preparata in maniera eccessiva a livello laterale dove non esistono barriere anatomiche per poter mantenere centrata la protesi.

Al contrario, una protesi con una base (larghezza) troppo limitata potrebbe essere troppo piccola per riempire la parte mediale del seno.

Il posizionamento dual plane in una mastoplastica additiva permette solitamente di ottenere un buon risultato. Naturalmente, in pazienti indicate con seni già ben separati prima dell’intervento o conformazioni sternali particolari, l’utilizzo del lipofilling potrebbe rappresentare una opzione indicata per ridurre la distanza tra le due mammelle.

Che cos’è la sinmastia? Quando può succedere dopo mastoplastica additiva?

La sinmastia è l’unione delle mammelle al centro del torace.

È una complicanza rara ma difficilmente correggibile che può accadere nella mastoplastica additiva quando protesi troppo grandi vengono inserite e soprattutto quando vengono inserite sopra il muscolo grande pettorale.

Non avendo divisione, il seno appare profondamente innaturale e dall’apparenza quasi sgradevole.

La sinmastia è una complicanza difficile da risolvere completamente.

Richiede un intervento chirurgico di revisione dove la protesi, se posizionata sopra il muscolo, verrà inserita nel piano sottomuscolare.

In caso la protesi sia già posizionata sotto il muscolo è necessario inserire una protesi più piccola e ricostruire le inserzioni muscolari del muscolo grande pettorale che permettono alla protesi di rimanere divisa centralmente dallo sterno.

Alla fine dell’intervento e per qualche mese, verrà posizionato un reggiseno post-operatorio apposito per sinmastia.

Che cos’è il rippling della protesi e perché può essere presente?

Si definisce rippling una particolare complicanza post-operatoria della mastoplastica additiva dove la protesi appare visibile nel suo contorno.

Questa complicanza era in passato piuttosto frequente nelle protesi riempite con soluzione fisiologica e nelle protesi inserite sopra il muscolo con presenza di tessuti cutanei poco elastici.

La soluzione consiste nella sostituzione della protesi con una di silicone form-stable, posizionamento della protesi sotto il muscolo ed eventualmente lipofilling o mastopessi per tensionare la cute.

I seni possono essere diversi dopo la mastoplastica additiva?

Dopo mastoplastica additiva il seno sarà gonfio per qualche settimana ed il livello di gonfiore potrebbe essere maggiore a livello di una mammella e minore nell’altra.

Per questo motivo un certo grado di asimmetria potrebbe presentarsi nel periodo immediatamente successivo alla mastoplastica.

Inoltre, se è presente una asimmetria (un capezzolo è più su di un altro, una mammella è leggermente più grande dell’altra, l’areola di un seno è più laterale dell’altra) questa probabilmente risulterà anche dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

Il risultato sarà probabilmente più armonico e l’asimmetria sarà leggermente minore ma permarrà anche dopo l’operazione.

In altri casi, l’asimmetria sarà percepibile solo dopo l’intervento di mastoplastica additiva.

In questo caso, molte volte questa situazione è la risultante di una asimmetria della gabbia toracica ed in particolare delle coste, che non era stata diagnosticata prima della procedura.

Molte volte, fortunatamente, piccole asimmetrie sono correggibili con la tecnica del lipofilling.

Le protesi scenderanno dopo mastoplastica additiva?

Dopo una mastoplastica additiva esiste un periodo di assestamento della durata di 6-12 mesi in cui la protesi trova la sua posizione definitiva e si ingloba nei tessuti della mammella.

Dopo questo periodo la protesi dovrebbe essere al sicuro di cambiamenti di posizione ma purtroppo non è sempre così.

Esiste una rara complicanza che prevede una discesa di una o di entrambe le protesi.

Questa complicanza è detta bottoming out ed è dovuta da una mancanza di supporto a livello del solco mammario.

È più frequente con protesi lisce che formano una capsula molto fina e deformabile soprattutto quando inserite dal solco inframammario.

Fortunatamente, esiste un modo piuttosto semplice per ridurre questa complicanza e consiste nella ricostruzione con sutura della parte di solco mammario che è stata danneggiato dall’incisione.

Più complicato è la risoluzione nei casi di bottoming out: in questo caso, oltre a ricostruire il solco con una sutura, molte volte è necessario l’utilizzo di una rete o sostituto dermico che sospenda e fissi la protesi nella giusta posizione.

La mastoplastica additiva a basso costo (sconti, offerte, promozioni) è sicura?

Sulla salute non si scherza. E nemmeno sulla chirurgia estetica. Eseguire una mastoplastica additiva non è come andare dal parrucchiere. È un intervento chirurgico in anestesia generale, di breve durata ma pur sempre una procedura in cui le complicanze possono essere importanti se non eseguiti da specialisti preparati.

Eseguire una mastoplastica additiva allo stato dell’arte comporta studio estensivo, conoscenza dell’anatomia, esperienza, senso artistico e soprattutto professionalità.

Per questo motivo, è meglio evitare offerte, promozioni e sconti sulla mastoplastica additiva, soprattutto in grandi città come Milano.

Esistono sicuramente chirurghi plastici che mantengono dei prezzi più bassi rispetto alla concorrenza. Ma il costo della mastoplastica additiva a Milano presuppone il pagamento di una clinica certificata, di un anestesista esperto in interventi di chirurgia plastica, di protesi mammarie di eccellente qualità e non ultimo del professionista, preferibilmente un chirurgo plastico.

Questi costi sono orientativamente fissi e variano di poche centinaia di euro tra una città ed un’altra.

Si vedono moltissime offerte pubblicizzate su internet di mastoplastiche eseguite a Milano a meno di 4000 euro o di super sconti del 50% o promozioni valide solo fino a fine mese.

Non esistono variazioni di costo delle cliniche di Milano, almeno quelle certificate per l’intervento, non esistono protesi valide e di ottima qualità che vengono scontate come se fossero delle scarpe e soprattutto non esistono professionisti seri che mettono in saldo il proprio lavoro, tanto meno esistono chirurghi che per il bene comune di aumentare il seno a una parte della popolazione femminile decidono di guadagnare cifre irrisori considerati i rischi legali che dovrebbero affrontare in caso qualcosa andasse storto.

Esistono però mastoplastiche additive a basso costo che per offrire un prezzo più basso risparmiano sulla sala operatoria, che solitamente è poco più di una stanza con un lettino, sulle protesi, che solitamente non hanno garanzia o potrebbero avere difetti di fabbrica e sul personale, che non è nei casi peggiori preparato a rispondere a una complicanza.

Per tutti questi motivi, ricorrere alla chirurgia plastica a basso costo potrebbe essere una scelta poco raccomandabile ed i soldi risparmiati per l’intervento potrebbero venire decuplicati per rivolgersi poi ad un chirurgo plastico esperto che dovrà correggere lo scarso risultato ottenuto ad un piccolo prezzo.

Prima di fare una scelta al risparmio su un intervento come la mastoplastica è quindi meglio riflettere a tutte queste situazioni e scegliere uno specialista in chirurgia plastica.

Che differenza c’è tra una protesi tonda ed una anatomica?

Quando si parla di mastoplastica additiva molte candidate sono indecise se preferire una protesi anatomica o tonda.

La differenza più importante tra queste due opzioni è nel risultato finale. La protesi tonda garantisce una pienezza al polo superiore del seno che sarà aumentato e piuttosto appariscente con un indumento piuttosto scollato.

La protesi anatomica non aumenta più di tanto il polo superiore del seno ma distende il polo inferiore ossia la parte di seno che va tra il capezzolo e il solco della mammella.

In alcune pazienti con seni piccoli, cute tonica ed elastica, simmetria delle mammelle e buona distanza tra capezzolo e solco, scegliere una protesi tonda piuttosto che una anatomica darà in entrambi i casi un buon risultato ed un aspetto naturale del seno.

In casi di seno tuberoso, polo inferiore corto (costretto), rilasciamento cutaneo lieve e malformazioni toraciche (petto escavato o carenato) la scelta della protesi rotonda potrebbe non essere ideale e la protesi anatomica garantirà sicuramente un risultato molto naturale ed armonico.

Che cos’è e a cosa serve il Keller Funnel/HydroCone?

Il Keller Funnel (recentemente messo in commercio anche con il nome di HydroCone) è un introduttore simile ad una sac-a-poche che permette alla protesi di essere inserita nella mammella senza toccare i tessuti cutanei.

Questo dispositivo, anche se semplice, permette di ridurre la contaminazione batterica in maniera molto importante, riduce il trauma sulla protesi durante l’inserimento e permette di ridurre la lunghezza della cicatrice necessaria per inserire la protesi.

Chi è il miglior chirurgo per mastoplastica additiva a Milano?

Il miglior chirurgo per mastoplastica additiva…. non esiste.

Esistono però ottimi chirurghi plastici capaci di garantire nella maggior parte di casi risultati ottimi.

Un chirurgo plastico esperto in chirurgia del seno saprà trovare soluzioni tecniche per la maggior parte delle difficoltà che possono esserci nel singolo caso di mastoplastica additiva.

Il migliore chirurgo plastico a Milano per mastoplastica additiva sarà quello che avrà il tempo di rispondere a tutte le domande della paziente prima e dopo l’intervento.

Il miglior chirurgo per rifarsi il seno a Milano sarà quello che non avrà timore di dire alla paziente che una protesi è troppo grande perché ha a cuore il risultato finale e soprattutto desidera che non ci siano complicanze.

Il miglior chirurgo plastico per mastoplastica additiva a Milano, infine, sarà quello più sincero che dirà alla paziente dove si può arrivare con un intervento di mastoplastica e che non farà di tutto per operarla semplicemente per un fattore economico.

Solo la paziente potrà sapere quando ha trovato il miglior chirurgo per la sua mastoplastica e l’unico modo è fissare un colloquio con un chirurgo plastico.

Qual è il segreto per la mastoplastica additiva migliore di Milano?

Il segreto per la migliore mastoplastica additiva di Milano è che semplicemente il risultato piaccia alla paziente.

Non esistono tecniche migliori delle altre, esistono tecniche chirurgiche più efficaci ad offrire il risultata richiesto dalla paziente.

Oggigiorno, le caratteristiche più richieste dalle candidate a mastoplastica additiva a Milano sono seni non troppo distanti e risultato naturale.

Altre pazienti di Milano preferiscono un risultato meno naturale a favore di un seno più grande e tondo che riempia la scollatura.

Il gusto di una persona non è mai sindacabile. Il colloquio pre-operatorio a Milano diventa quindi fondamentale per capire quale sia il risultato desiderato dalla paziente, le sue aspettative e i modi per raggiungere un certo risultato senza incorrere in complicanze a breve e lungo termine.

Sicuramente però, la migliore mastoplastica additiva di Milano è quella eseguita con scienza e coscienza, senza improvvisazione eseguita da specialisti formati in chirurgia estetica del seno con ampia conoscenza ed esperienza in mastoplastica additiva.

Dr. Igor Pellegatta

Chirurgo Plastico a Milano

 

Corso Magenta, 46, Milano, 20123, MI

c/o Magenta Medical Center

Tel.: +39 3491962103

Mail: info@igorpellegatta.com

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